SOFT SKILLS

quel non so che …, che fa la differenza

Possedere le hard skills è molto più facile e comune poiché queste si formano nel corso del tempo attraverso la pratica continua, lo studio e il livello culturale; le Soft skills sono innate.

Io vi dirò esattamente COME funziona e COSA  fare.

E spesso, chi possiede una o diverse soft skills è un libero professionista. Nessun datore di lavoro , a parte, qualche soggetto illuminato (oppure saggio opportunista business man), è disposto a pagare e confrontarsi con UN SUO DIPENDENTE  “avanti” rispetto a lui.

Ogni anno, soprattutto negli States, viene pubblicato un elenco di soft skills , in cui la aziende credono fortemente.

Il potere di questi doni acquistano sempre più valore in un mondo sempre più robotizzato.

I robot sanno fare quasi tutto, ma non possiedono soft skills, ad oggi, for alls I know

 

 Analizziamo quali doni/soft skills vogliono le aziende:

 

Le soft skills ti aiutano a risolvere problemi analitici:  problem solving – nonché il pensiero analitico di un candidato.

Oggi valutano , in primis, la Resilienza. Parola fortemente “sdoganata” ed abusata in occasione dell’emergenza sanitaria da Covid.

Fra le altre competenze comunicative e interpersonali troviamo il

Ragionamento Predittivo

Pensiero Ipotetico /Attitudine all’Innovazione / Introspezione /Intuizione /PensieroAstratto/  Capacità di Calcolo Mentale

Il ragionamento predittivo prevede l’uso della logica per ipotizzare -con un tasso di percentuale altamente realizzabile- conseguenze e fatti che si  verificheranno, appunto, nel futuro.

Attraverso questa skill, il Coach può stabilire relazioni fra  soggetti e possibili eventi futuri.

Ricapitolando …, con parole  NON accademiche, le aziende che tipo di soggetto stanno cercando?

Un COACH che, al momento opportuno, sia in grado di pre-dire o meglio, ANTICIPARE .

Una sorta di “soggetto divergente”  che vada al GOAL!

E che fa la differenza tra un accademico che ha studiato, anche se ha studiato bene e parecchio, ma non ha ricevuto “doni”.

Poi, c’è un “qualcosa” che non viene elencato tra le soft skills perché può avere una connotazione positivia e negativa, insomma ambivalente.

E’ l’IMPREVEDIBILITA’ che  è , per definizione da dizionario, “una  Possibilità estranea a qualsiasi calcolo e supposizione”.

Cioè non può essere prevista da una I.A., a prescindere dall’età anagrafica e dalle statistiche.

A volte, quindi, ci si rivolge ad un Coach nella speranza che lui/lei preveda l’imprevedibilità della controparte, qualora fosse imprevedibile.

Praticamente si applica come strategia per il successo “la speranza” che…, obiettivamente, non è quasi mai un buon piano!

 

Ritengo DOVEROSO sottolineare che quando ci sono in gioco le carriere, i patrimoni, le economie  (soprattutto altrui…), tali doni devono essere necessariamente supportati dalla preparazione e dalla professionalità del coach (fatta di esperienza e titoli, lo dico perché nel mondo del coaching ci sono molti coach che si improvvisano tali senza averne titolo).

Il Coach di successo è colui/colei che fa GOAL /che fa star bene il suo cliente coachee.

Non importa gli strumenti (cassetta degli attrezzi) impiegati dal Coach (studio/dono /entrambi) per raggiungere tale benessere richiesto.

Il GOAL è il Successo!

il corvo di Stonehenge che cerca la mia mano per posarsi
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